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Pubblicato :
12/06/2018 11:41:31
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Come gestire al "meglio", senza creare allarmismi, la "comunicazione" di un evento imprevedibile? Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una serie di situazioni create da sconvolgimenti naturali e da "incidenti", alcuni forse prevedibili come possibili altri conseguenti a "errati" comportamenti umani, che hanno suscitato sofferenza a chi li ha subiti ma anche a chi ha "dovuto" gestire la notizia. li deragliamento di un treno, la caduta di un aereo, l'incendio di un bosco, anche se doloso, un terremoto, una frana o una slavina, una alluvione, una pandemia, un attentato, sono eventi non prevedibili che devono essere comunicati alla collettività in modo esauriente e "utile" a contenerne, per qua(Centro di Documentazione Giornalistica, pag. 192, euro 16,00) di Mauro De Vincentiis, esperto di informazione e comunicazione, del quale in questi giorni è in distribuzione la seconda edizione, approfondisce ulteriormente, con linguaggio semplice e perfetto, alla luce degli ultimi accadimenti, le regole da seguire per comunicare sia una possibile situazione di crisi in conseguenza di un evento previsto (eventi meteorologici, ritrovamento di un residuo bellico, cedimento di un argine), sia il fenomeno in atto e il "cessato allarme" e il ripristino dello stato di normalità, analizzando, attraverso l'analisi di "case history", i comportamenti dei media e delle fonti dalle quali sono state "attinte" le notizie: comunicati degli uffici stampa di Istituzioni pubbliche e private e i "social" utilizzati dalle personento possibile, gli effetti senza sottovalutarne le eventuali responsabilità. Il libro "Comunicare l'emergenza" coinvolte o presenti all'evento (sindaci, vigili del fuoco, protezione civile, cittadini).
Per un "addetto ai lavori", comunicare un'emergenza, cioè una brutta notizia per dirla in modo semplice, vuol dire per De Vincentiis, avere "la capacità di costruire un sistema di relazioni ragionevolmente sincere e veritiere con gli interlocutori". Le aziende migliori, ma anche molti settori della Pubblica Amministrazione, hanno capito che la gestione di momenti di crisi deve essere affidata ad un team di professionisti della comunicazione "per far girare le informazioni correttamente al momento giusto".
L'opinione pubblica, ricorda l'autore, è molto sensibile e attenta al tipo di comunicazione prodotta da chi deve fornire una corretta e puntuale informazione. I responsabili della comunicazione, infatti, devono rispondere con tempestività, trasparenza e competenza alla richiesta dei cittadini come a quella dei media. Siamo inseriti in una società dell'informazione nella quale esiste una visione cir-colare della comunicazione nella quale il ruolo del destinatario è importante quanto quello dell'emittente. "Le emergenze, nella società moderna, scrive Franco Angioni nella prefazione, sono dietro l'angolo: infatti sono diventate molto più frequenti che nel passato. Nel libro troviamo una interessante catalogazione degli eventi che possono determinare l'emergenza che, a sua volta, può risultare immediata o avvenire successivamente. De Vincentiis fornisce indicazioni sulla struttura che dovrà gestire l'emergenza, dal centro operativo ali' organizzazione per la ricezione e trasmissione delle notizie, dalla necessità di evitare confusioni organizzative all'imperativo di divulgare tempestivamente dati tecnici il più possibile precisi e alla capacità di diramare l'allarme senza ingenerare panico". Per comprendere appieno l'importanza della gestione "di notizie che non si vorrebbero mai dare", basterà riflettere sulle interviste rilasciate a De Vincentiis dal Comandante pilota Alberto Pellegrino, dall' intrigante titolo "E' il portavoce che vi parla", da Daniele Chieffi, Digitai comm1mcation Manager dell 'Agi, su "La comunicazione digitale" e da Silvia Mattoni, Coordinatrice pro tempore della Comunicazione e Capo Ufficio Stampa dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sulla "Comunicazione del rischio".
Particolarmente utile, in appendice, il "dizionario" delle parole della comunicazione di emergenza il cui significato non è noto a tutti e che non sempre vengono utilizzate con proprietà nel giusto contesto.
Fonte: laVoce